28/4/2020
Prevenire e curare naturalmente la cistite recidivante
di Rosanna Piancone
Ecco gli accorgimenti indispensabili per prevenire e curare naturalmente ed in modo completo la cistite recidivante.
- Assumere D-mannosio. Zucchero estratto dalla corteccia di alberi a legno duro (come il larice) che si lega alle zampe dei batteri impedendogli di attaccarsi alle pareti vescicali. Se non aderiscono ad essa, i batteri non possono scatenare infiammazione. Senza infiammazione non c’è danno vescicale, senza danno vescicale non ci sono sintomi. In questo caso la cistite si trasforma in batteriuria, in presenza di batteri innocui in vescica. Questi batteri, liberi e fluttuanti nelle urine, vengono poi eliminati col flusso urinario. Puroman è un prodotto composto unicamente da D-mannosio purissimo specifico per il trattamento e la prevenzione delle cistiti batteriche.
- Rilassare la muscolatura contratta. Lo si può fare assumendo farmaci sintetici miorilassanti e/o con approcci naturali: il magnesio, il calore (bagni caldi, terme, scaldini, mutande e pancerine di lana), gli esercizi di Kegel-reverse (come i Kegel, ma aumentando i tempi di rilassamento e diminuendo quelli di contrazione), i massaggi intravaginali (fatti da professionisti sanitari esperti in materia), lo Hata yoga, la respirazione diaframmatica, la TENS e la SEF.
- Utilizzzare un lubrificante vaginale durante i rapporti per ridurre l’attrito e le microlesioni. Molti dei prodotti in commercio però sono molto irritanti per le mucose delicate. La crema Ausilium della Deakos, è studiata apposta per lenire, idratare e cicatrizzare e contiene d-mannosio che contrasta i batteri presenti in vagina già durante il rapporto.
- Regolarizzare l’eventuale funzionalità intestinale e riequilibrare la disbiosi con fermenti lattici, dieta ricca di fibre, abbondante idratazione, attività motoria quotidiana.
- Ripristinare la flora batterica vaginale applicando lattobacilli vaginali. La lavanda Ausilium, è naturale e contiene mannosio, lattobacilli e sostanze emollienti, cicatrizzanti e lenitive. Una soluzione alternativa è l’introduzione vaginale di tavolette o ovuli di lattobacilli o più semplicemente di yogurt intero naturale privo di zuccheri.
- Utilizzare i detergenti intimi solo per detergere la zona anale dopo la defecazione, preferendo la sola acqua per i genitali. Il detergente, anche il più delicato, altera il ph vaginale mettendo a rischio la sopravvivenza della flora batterica benefica. Inoltre il lavaggio asporta meccanicamente sia la flora batterica rimanente, sia le importantissime secrezioni vaginali ricche di sostanze antibatteriche. L’asportazione di questi elementi manda al cervello il messaggio “non c’è abbastanza secrezione, devi produrne di più!”. Il corpo ne produrrà di più e con un odore più marcato e sgradevole perchè prive dell’azione benefica dei lattobacilli asportati. Di conseguenza più ci si lava e più aumenterà il bisogno di farlo (con grande soddisfazione delle aziende produttrici di detergenti intimi).
- Sostituire assorbenti sintetici e salvaslip con quelli di cotone (lavabili o monouso) e/o coppetta mestruale (Mooncup). Gli assorbenti sintetici non lasciano traspirare la pelle, che macera indebolendosi e favorendo la riproduzione dei microrganismi patogeni. Tutto ciò incrementa le perdite vaginali e come per i detergenti, l’uso degli assorbenti sintetici e dei salvaslip aumenta il bisogno di doverli usare (la Lines ringrazia!).
- Eliminare perizoma, indumenti intimi sintetici e colorati, pantaloni stretti o con cavallo aderente perché lo sfregamento e lo schiacciamento irritano le mucose delicate.
- Eliminare le terapie ormonali estro-progestiniche (pillola, cerotto, spirale, anello, ecc) preferendo metodi naturali come il profilattico, il metodo sintotermico, le apparecchiature (Babycomp, Ladycomp e Pearly). Gli ormoni sintetici alterano il normale ciclo mestruale modificando il ph vaginale, ostacolano la sopravvivenza dei lattobacilli, aumentano la secchezza vaginale, diminuiscono le secrezioni che contengono importanti sostanze antibatteriche naturali, incrementano le microlesioni coitali, favoriscono le infezioni da candida e da batteri fecali (solo per citare i danni relativi alle infezioni uro-genitali, ma questi non sono ne’ gli unici, ne’ i più gravi!)