21/11/2019

La curcuma: fitocomplessi per il benessere dell’organismo

Utilizzata da millenni per le sue proprietà curative, la curcuma gode negli ultimi tempi di un grande – e, aggiungeremmo, più che giustificato – interesse. La crescente attenzione verso le forme naturali per prendersi cura di sé e del proprio benessere ha infatti reso protagonista anche questa spezia: sarà per il suo profumo che ricorda mondi esotici, sarà per il suo colore che riporta a soleggiate giornate estive, donando un tocco di allegria a ogni piatto, quale che sia il motivo, la curcuma è senza dubbio tra i prodotti più amati sia in cucina sia nel campo dei fitoterapici. Ma quanto c’è di vero? L’utilizzo della curcuma può davvero essere utile per affrontare malanni che influiscono in modo più o meno significativo sulla qualità della vita?

Fitoterapici alla curcuma: gli effetti sul benessere

L’utilizzo di piante officinali è la radice stessa della farmacologia: già gli antichi studiavano le proprietà curative delle risorse naturali che avevano a disposizione per poterle utilizzare a vantaggio dell’uomo. La curcuma non poteva mancare all’appello: potente antiossidante, questa radice ha infatti effetti diretti sulla cascata del dolore, motivo per cui è da sempre utilizzata in particolare per lenire e prevenire sia dolori articolari, artritici e artrosici, sia ad esempio per quanto riguarda la dismenorrea, cioè il dolore legato al ciclo mestruale, così come altri stati dolorosi riconducibili a un’infiammazione più o meno diffusa.

Proprio queste sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche fanno sì che la curcuma sia sempre più utilizzata in un numero crescente di patologie, ma anche a scopo preventivo per aiutare le persone a mantenere (o recuperare) uno stato di benessere. Vediamo nello specifico le diverse e varie proprietà della curcuma.

Proprietà antinfiammatorie della curcuma

La curcuma, come detto, ha spiccate proprietà antinfiammatorie: ecco perché è indicata ad esempio per patologie artrosiche di vario tipo. Questa capacità le viene da una particolare sostanza, la curcumina, che è in grado di bloccare gli enzimi responsabili dell’infiammazione e anche di ridurre la produzione di radicali liberi, in particolare all’interno delle cartilagini (ecco perché è particolarmente indicata quando si parla di patologie a carico delle articolazioni).

Alla proprietà antinfiammatoria della curcuma si associa anche quella antispasmodica e sedativa che è particolarmente utile sia per contrastare i disturbi legati al ciclo mestruale sia quelli della sindrome premestruale.

Infine questo legame con l’attività sugli stati infiammatori pare sia legato anche alla capacità della curcuma di influire in modo positivo sull’insorgenza di tumori, in quanto stati infiammatori cronici sembrano essere correlati allo sviluppo di neoplasie.

Proprietà antidolorifiche della curcuma

Legata alle sue proprietà antinfiammatorie e anche la possibilità della curcuma di agire come antidolorifico: in particolare quando si ha a che fare con dolori cronici, soprattutto se legati alle articolazioni, oppure in caso di cicli mestruali dolorosi l’utilizzo della curcuma può essere una soluzione indicata. Questo anche perché si tratta di situazioni in cui l’utilizzo è costante (nel caso di cronicità) o comunque ciclico e protratto anche su più giorni (dismenorrea).

Proprietà della curcuma sul fegato e sul metabolismo

Le capacità antiossidanti della curcuma sono alla base anche della sua azione positiva in favore del fegato, in particolare a livello preventivo, per aiutarlo a svolgere al meglio il suo lavoro e per dare un supporto alle – peraltro già stupefacenti – capacità rigenerative di questo organo. Attenzione solo se si hanno patologie già note al fegato o calcoli alla cistifellea: in questi casi l’integrazione con curcuma non è né sconsigliata né vietata, ma è bene consultare il medico per una migliore valutazione del proprio specifico stato di salute.

Ultima annotazione (anche se sulla curcuma e sugli studi che comprovano le sue mille proprietà) è quella riguardante il metabolismo: sembra infatti che questa radice possa avere effetti positivi anche sul dimagrimento, in casi di obesità e nella prevenzione del diabete. Anche da questo punto di vista, ruolo fondamentale viene giocato proprio dalle sue proprietà antinfiammatorie: l’adipe in eccesso non è un semplice “rivestimento” del corpo, ma funziona come un vero e proprio organo che tra le altre cose produce uno stato infiammatorio di basso grado cronico che a sua volta è cruciale proprio nello sviluppo di una serie infinita di patologie.

La marcia in più dei fitocomplessi

Una volta assodate le proprietà della curcuma, è però necessario valutarne quantità e modalità di assunzione: insomma, quanta ne dobbiamo prendere affinché abbia un effetto significativo sul nostro benessere? È sufficiente la quantità che utilizziamo per colorare le pietanze e dar loro quel tocco esotico che le rende più appetibili o dobbiamo invece consumarne molta di più? E ancora, è sufficiente integrarla in fase acuta o deve essere invece assunta su base quotidiana?

Aggiungerla ai piatti nel corso della serata indiana con amici e famiglia avrà come unico effetto significativo quello di rendere più allegra e gustosa la serata. Anche consumarla regolarmente all’interno della nostra alimentazione non ci porterà a molto di più: le quantità di curcuma necessarie ad avere effetti benefici e sensibili sul nostro benessere sono molto più alte di quelle che possiamo raggiungere attraverso la semplice alimentazione.

Attenzione: questo non significa che dobbiamo smettere di usarla o che non serva a nulla. Semplicemente non sarà sufficiente a darci i risultati sperati: continuiamo a consumarla sulla nostra tavola, avendo semplicemente l’accortezza di aggiungerla a fine cottura così che il calore non deteriori le sue proprietà. Per darle “una marcia in più” potremmo aggiungere anche del pepe (ammesso che non vi siano problemi di infiammazione intestinale che sconsigliano l’utilizzo di pepi vari) che ne facilita l’assimilazione.

Se vogliamo utilizzare la curcuma per il nostro benessere, dovremo però pensare a un’integrazione ad hoc di questo prezioso dono di natura: ma anche qui, un integratore non vale l’altro. Sebbene la popolarità di questa radice abbia portato a un’offerta molto variegata, con varie proposte tra cui è spesso difficile orientarsi, la tanto preziosa curcuma ha posto da subito i ricercatori davanti a una situazione difficile: da una parte, come detto, la semplice integrazione alimentare non è sufficiente. Dall’altra l’integrazione del principio attivo, seppur con l’aggiunta di piperina, non sembra avere gli stessi effetti dell’assunzione della radice nel suo complesso, in quanto non viene correttamente assimilata dal corpo. Dunque, cosa fare?

Fortunatamente la ricerca ha trovato la risposta e le soluzioni disponibili sono sempre più efficaci da tutti i punti di vista. Dove? Nei fitocomplessi. Insomma, poiché la pianta è insufficiente e il principio attivo non è efficace da solo, perché non provare a racchiudere tutta la pianta in una compressa? Proprio questo sono i fitocomplessi: la pianta, con tutte le sue proprietà e le sue componenti, all’ennesima potenza.

Quali sono i vantaggi? Due, in sostanza, ed entrambi di fondamentale importanza. Il primo riguarda proprio la capacità del nostro corpo di assorbire il principio attivo, quindi di far sì che ciò che assumiamo possa davvero avere delle ricadute positive sul nostro benessere. Il fitocomplesso, che racchiude in sé tutta le proprietà della pianta, viene infatti assorbito molto meglio a livello intestinale e ha dunque un’efficacia che il solo principio attivo difficilmente potrebbe raggiungere.

Inoltre, anche le formulazioni studiate per essere meglio assorbite dal corpo umano in realtà contengono solo uno dei principi attivi della curcuma, la curcumina 1. A voler ben vedere però la radice contiene anche altri due principi attivi, la curcumina 2 e la curcumina 3: ed ecco che nel fitocomplesso, essendo appunto quella che potremmo chiamare una “riproduzione fedele” della pianta, possiamo trovare tutto quanto rende così speciale questa radice dalle proprietà preziose.

Quello della fitoterapia è un campo complesso e affascinante, che ci consente di scoprire come nella natura vi siano sostanze preziose e che possono avere effetti importanti sulla qualità della vita: dalla curiosità e dalla voglia di mettere a punto metodi sempre più avanzati perché si possa trarne il maggior beneficio che nascono fitoterapici di nuova generazione.

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