7/8/2020

Colesterolo alto? Il riso rosso può essere la soluzione

Cosa fare in caso di colesterolo alto? Il riso rosso è uno dei rimedi fitoterapici più efficaci, infatti si possono ottenere risultati verificabili già dopo il primo mese di assunzione.

Ma per prima cosa proviamo a capire che cosa sia il colesterolo.
Il colesterolo è un grasso prodotto dal fegato e trasportato nel flusso sanguigno verso le cellule. Questa sostanza contribuisce alla costruzione delle pareti cellulari e, nella giusta misura, è necessaria per il funzionamento dell’organismo. Esistono due tipi di colesterolo che si distinguono a seconda delle lipoproteine con cui si legano per il “trasporto”: il colesterolo Ldl è quello prodotto dal fegato che va verso gli organi, quello Hdl segue la strada contraria, raccoglie il grasso in eccesso e va dagli organi al fegato che lo smaltisce.

Ad essere considerato “cattivo” e rischiare di essere in eccesso è il primo.

Che cosa rischiamo quando i valori del colesterolo sono più alti del dovuto?  Il colesterolo può aderire alle pareti dell’apparato circolatorio e creare delle vere e proprie placche che ostacolano il flusso sanguigno (Aterosclerosi), può inoltre aumentare il rischio di ictus e problemi cardiaci.

Va dunque tenuto sotto controllo. Poiché il colesterolo può essere introdotto anche con alcuni cibi che ne sono particolarmente ricchi,  l’alimentazione è uno dei primi fattori a cui fare attenzione. Il consumo regolare di frutta, verdura e cereali integrali, alimenti privi di colesterolo, può rappresentare un utile aiuto per tenere sotto controllo il colesterolo.

Per controllare l’ipercolesterolemia, cosi si chiama l’eccesso di colesterolo nel sangue, è possibile anche assumere farmaci come la levostatina, una molecola di sintesi che ne favorisce l’eliminazione e che deve essere prescritta dal medico. Ma abbiamo anche rimedi fitoterapici quali appunto il riso rosso.

Riso rosso fermentato: statine vegetali contro il colesterolo

Dicevamo dunque che per ridurre il colesterolo è possibile anche ricorrere ad alcuni integratori che contengono statine vegetali.  Le statine sono gruppi di molecole che agiscono sul colesterolo, possono essere prodotti di sintesi o di origine naturale. Tra gli integratori più efficaci in questo senso va annoverato il riso rosso. Si tratta di una particolare tipologia di riso integrale, noto sin dall’antichità per i suoi benefici effetti sulla salute dei consumatori. La fermentazione avviene per effetto di un fungo, il Monascus ruber, detto anche lievito rosso. All’interno del riso rosso fermentato è stata rintracciata la presenza di una particolare statina, la Monacolina K, che ha effetti riducenti sull’ipercolesterolemia.

Riso rosso: l’integratore che riduce il colesterolo in sole quattro settimane

Una curiosità: a rintracciare la Monacolina K e rilevare la sua somiglianza con la Levostatina, la corrispondente molecola di sintesi, è stato il medico giapponese Akira Endo nel 1979.

Riso rosso fermentato: come assumerlo per combattere il colesterolo?

A volte si ritiene, a torto, che un rimedio naturale o fitoterapico abbia un’efficacia minore o sia più lento nel produrre i suoi effetti rispetto al suo corrispettivo di sintesi. Si tratta spesso di un pregiudizio, per esempio  nel caso in particolare del riso rosso fermentato evidenze scientifiche assicurano che assumendo ogni giorno la dose consigliata gli effetti positivi sono visibili già dopo il primo mese di trattamento.

I suoi effetti positivi inoltre non si esercitano solo contro il colesterolo: il riso rosso ha anche molte altre proprietà. Riduce lo stress, grazie alla presenza di acido gamma amminobutirrico, è ricco di flavonoidi che contrastano i radicali liberi ed agiscono positivamente sul sistema immunitario, ha effetti positivi sul sistema cardiocircolatorio diminuendo la possibilità di infarto del miocardio ed ictus.

L’efficacia del riso rosso fermentato viene naturalmente amplificata se mentre lo assumiamo controlliamo l’alimentazione e conduciamo uno stile di vita sano e attivo.

Attenzione: tanta efficacia può avere un rovescio della medaglia, per cui è opportuno non assumerlo in gravidanza e non superare le dosi consigliate.

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